Danimarca 2009,

sulle tracce di capitan Uncino

 

L’obiettivo di quest’estate è la Danimarca, avventura per le strade d’Europa alla riscoperta della natura continentale. Da tre anni a questa parte o più precisamente dalla nascita del primo figlio, io e mia moglie Rita abbiamo accantonato, spero temporaneamente, i grandi viaggi transoceanici, le idilliache mete esotiche per entrare in un nuovo mondo, il campeggio itinerante.
Non ci crederete, ma le prime esperienze sono risultate una piacevole sorpresa. Alcune sistemazioni, certi luoghi, sono stati fonte di suggestioni tali da essere paragonati a terre selvagge di precedenti vacanze, wild adventures!
Ma torniamo al viaggio vero e proprio, durante i preparativi per l’approntamento dell’attrezzatura da portare in macchina, tenda, vestiti, ma soprattutto giochi e libri per distrarre il baby durante le tante ore on the road. Ho cercato motivi d'interesse associando un testo, Peter pan, ad un cd, “sono solo canzonette” di Edoardo Bennato, in modo da stimolare la sua fantasia.
“NON L’AVESSI MAI FATTO!”
“Sono o non sono il capitan Uncino…”
recita all’infinito la canzone inserita nell’autoradio con il tasto repete.

Bologna Garmish, Garmish Norimberga, Norimberga Dresda, Dresda isola di Rugen, sempre la stessa canzone, sempre lo stesso ritornello, “sono o non sono il capitan Uncino…”.
Ogni tanto nelle sere di luna piena me lo chiedo ancora, “sono o non sono…”, "essere o non essere...".
Passiamo qualche giorno sull'isola di Rugen nel nord della Germania. Una splendida meta vacanziera che svela definitivamente il segreto sui tranquilli baghi dei turisti tedeschi sulla nostra riviera anche con condizioni proibitive. Arrivati sulla bellissima spiaggia della località, troviamo tutto il litorale spaventosamente affollato, bimbi, ragazzi, adulti, tutti a giocare in mare, mio figlio non si tiene più, tutti in acqua. . . Aiuto! Temperatura artica, esco congelato. Ecco dove forgiano il fisico i villegginati germanici. Bivacchiamo qualche ora sul molo, poi all’improvviso avvistiamo una piccola nave da crociera, mi esce spontaneo,“è la barca di capitan Uncino. Domani, ne prendiamo una anche noi (traghetto per la Danimarca) per andare sull’isola che non c’è”. Potete immaginare com’è finita. "Seconda stella a destra, questo è il cammino..."
“Eh vai!” Abbiamo aggiunto un'altra canzone alla colonna sonora dei nostri spostamenti.

Il giorno successivo passa sereno, arriviamo sull’isola di Lolland in territorio danese splendida località adatta alle famiglie per la presenza di diverse attrazioni turistiche quaki il magnifico parco safari di Knithenborg e il parco acquatico più grande del paese. Per qualche ora ci scordiamo dei pirati e bucanieri, di favole e leggende..
La tappa successiva è la capitale, Copenhage, la città attualmente più trandy d'Europa. Ci accampiamo in un campeggio ricavato da un vecchio fortino sul mare. Molto caratteristico per la presenza di cannoni, torrette fortificate, caserma e armeria, ma soprattutto, al sicuro da Uncino.
La città ci offre subito motivo di svago al Tivoli, il grande parco divertimenti del centro, dove non poteva mancare lui, il capitano, un manichino posto a guardia di un veliero adibito a ristorante, che si è animato con voce cavernosa quando mi sono avvicinato. Risultato, io ho fatto un salto che ormai finisco in acqua, mentre il bimbo sta ancora ridendo.

Da Copenhagen si possono fare diverse escursioni anche in giornata, segnalo Malmò in Svezia nonostante il biglietto del ponte non sia propriamente a buon mercato, il castello di Frederiksborg edificato su tre isolette, veramente incantevole e un salto nella più bella spiaggia della Danimarca a Hornbak dove aleggia nell’aria l’immancabile spirito, aimè, del “pirata”.
Salutiamo la città con una veloce visita alla statua della sirenetta ispirata alla famosa opera letteraria e ci dirigiamo verso la terra natale del suo creatore, H. C. Andersen, ad Odense sull’isola di Fyn altro luogo incantato.
Dopo una veloce visita arriviamo sulla penisola dello Jylland per raggiungere il punto più a nord del paese, Skagen dove s'incontrano due turbolenti mari.
Ci fermiamo un giorno nella frizzante Arhus dove passiamo una piacevole serata tra i bar alla moda del lungo canale, poi ripartiamo alla volta di Skagen la punta estrema, possibile rifugio di pirati e bucanieri.
Favoloso, un vero paese di mare, al porto diversi bar preparano il pesce fresco, l’allegria che sprizza dagli yacht ormeggiati è contagiosa, sembra il covo dei corsari.

Obiettivo finale il paese deli LEGO, “Lengoland” come la chiama mio figlio. Troviamo una sistemazione nel camping adiacente al parco e “giù il cappello” di fronte alla struttura. Giochi per bambini, un piccolo zoo, una grande area per griglie e svaghi, sistemazione superlativa ed economica.
E' il grande giorno, tra le nuove attrattive c'è lui, capitan Uncino, e la giornata si trasforma in un'indimenticabile avventura.
“Sono o non sono il capitan Uncino, e allora, quando vi chiamo, mollate tutto e correte…”
Sto scrivendo questi appunti di viaggio a metà ottobre e da quando siamo tornati, 28 agosto, tutte le sere riguardiamo le foto di Legoland e dei pirati, ogni volta con entusiasmo maggiore, un luogo veramente magico.
Il guaio è che oltre al nostro piccolo, completamente folgorato, anche io e mia moglie contiamo i giorni per poter un giorno, forse chissà, rivivere quell’incredibile esperienza, o forse, vorremmo semplicemente tornare bambini per credere nuovamente alle favole.